DISCORSO PRONunCIATO DA Nicholas costa IL 25 aprile 2014
in piazza Matteotti a Massa Lombarda
Oggi sono qui per parlarvi come giovane iscritto all’ANPI, del perché mi sono iscritto e dei valori in cui credo.
Potrei dirvi che mi sono iscritto perché i miei nonni erano partigiani, ma non basterebbe.
Potrei anche dirvi che credo nei valori di quest’associazione, resistenza, libertà e antifascismo e comunque non sarebbe ancora abbastanza. E in ogni caso non sarebbe la verità, o almeno non tutta la verità.
La ragione più intima per cui mi sono iscritto all’ANPI è che la superficialità con cui si affronta l’argomento fascismo è sempre più dilagante, soprattutto tra i ragazzi.
Vivo in una generazione la quale non ha dovuto combattere grosse battaglie in prima linea perché altri hanno già spianato la strada per noi, in una generazione che non ha dovuto confrontarsi con grossi problemi se non questa profonda e ormai soffocante crisi economica, ignorata finché non ci siamo spinti oltre il baratro e abbiamo dovuto, passatemi l’espressione, sbatterci il muso. Una crisi economica che somiglia molto, troppo a quella del primo dopoguerra, che come quest’ultima si porta con sé una grave crisi sociale e morale. Le crisi economiche da sempre sono terreno fertile per movimenti che usano l’odio come stendardo, l’odio per una persona, un’etnia, una religione, un’istituzione o anche solo banalmente un’idea. E non mi riferisco solo ai partiti con chiaro rifacimento nazi-fascista. Questa politica dell’odio è diffusa, e tanto anche. Non serve andare molto indietro negli anni per capire tutto questo odio a cosa porta. Il disfacimento del tessuto sociale è da sempre, SEMPRE, la culla di regimi totalitari e la cosa che mi fa più male è che questa generazione, la MIA generazione, non solo è cieca rispetto alle fandonie che oggi vengono sbandierate come verità assolute, ma è pure addormentata, anestetizzata dalle ore passate sui libri di storia nell’intento di studiare il fascismo tanto da non rendersi conto che, seppure con stemmi diversi, i movimenti inneggianti all’odio sono più che attuali.
Vivo in un tempo in cui la libertà è una cosa ormai banale, la libertà di religione, di espressione, di amare, di appartenenza politica o anche solo la libertà di pensare. Ma questa libertà non ci è caduta dal cielo, bensì ci è stata donata dai nostri nonni, zii, padri, fratelli, dalla nostra famiglia insomma. Per quanto sembri lontano quel periodo è ancora visibile alle nostre spalle, e vista la galoppante ripresa di popolarità di partiti filofascisti potrebbe essere davanti a noi. E, dato che considero la libertà un cimelio di famiglia, voglio custodirla gelosamente e la mia iscrizione all’ANPI vuole essere un segnale anche per i miei coetanei affinché anche loro custodiscano gelosamente i diritti per cui migliaia di persone hanno perso la vita, i nostri eroi nazionali: i partigiani e le staffette. Dovremmo tutti ricordarci da dove veniamo, da LORO, ed è solo grazie a loro se io oggi sono qui a leggervi questo discorso. Non lasciamo che il loro dolore diventi solo un ricordo, ma rendiamolo la fiamma che riscalda le nostre idee.
Non lasciamo che il 25 aprile diventi solo un giorno di riposo, ma riinnalziamolo come il simbolo del ricordo perenne dei sacrifici che i nostri uomini e donne fecero per noi per lasciarci in eredità non solo la libertà, ma la nostra stessa vita. Non consideriamo la resistenza solo come un movimento della seconda guerra mondiale, ma prendiamolo come un atto di coscienza da applicare giornalmente affinché non si debba provare di nuovo quello stesso dolore.
Viva la Resistenza, Viva la Libertà, Viva il 25 Aprile. Grazie
Nicholas Costa
Associazione Nazionale Partigiani d'Italia Sezione "Giuseppe Baffè" di Massa Lombarda e Sant'Agata sul Santerno